Draghetto – Confinato e divorato dalle larve

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“Ma c’è bisogno di fare tutte questo casino? Tanto tra 2 o 3 giorni è morto”. Questo il commento che le guardie zoofile dell’OIPA di Ancona hanno ricevuto da parte del proprietario di un cane che viveva confinato in un box ricavato in un vecchio rudere, tra i suoi escrementi, ricoperto da mosche e a pochi metri da un’area bimbi in provincia di Ancona.

A seguito di una segnalazione le guardie zoofile dell’OIPA di Ancona sono intervenute per verificare lo stato di detenzione di questo cane ma, una volta arrivati sul posto, lo scenario che si è presentato era purtroppo peggiore e ai limiti di ogni immaginazione. Il cane rinchiuso all’interno del box, infatti, aveva più della metà del muso inesistente e scarnificato fino all’osso. Su tutto il corpo riportava piaghe, buchi e ferite ricoperte da larve e mosche, stentava a reggersi in piedi ed era visivamente sottopeso. Tutto intorno, un odore nauseabondo.

Buio, questo il probabile nome del cane fornito con non troppa certezza dal proprietario, era privo di microchip identificativo e non è mai stato visitato da alcun veterinario, nonostante il suo stato fisico è visibilmente compromesso. Date le condizioni il cane è stato immediatamente sequestrato ma, a causa della gravità clinica, hanno richiesto l’intervento immediato sul posto del servizio veterinario per cercare di formulare un quadro clinico nell’immediato.

Draghetto, così è stato rinominato il cane dalle guardie dell’OIPA, è stato sottoposto immediatamente a delle analisi del sangue, c’è il forte sospetto che possa essere malato di una gravissima forma di leishmania e, purtroppo, ha un quadro clinico delicatissimo, che lo pone in pericolo di vita. Il proprietario è stato denunciato per maltrattamento di animale e per detenzione in condizioni incompatibili, anche se sono in corso ulteriori indagini per chiarire alcuni aspetti. Visto lo stato in cui è stato trovato Draghetto, l’OIPA si costituirà parte civile nei confronti del proprietario, proprio perché anche l’assenza di cure costituisce un grave reato di maltrattamento.

Dopo un primo confronto con i veterinari, ora si sta cercando di capire come procedere per garantirgli una speranza di sopravvivenza. A breve le guardie dell’OIPA lo sposteranno in una clinica veterinaria che possa garantirgli il più possibile un ambiente asettico per eliminare i parassiti che lo stanno dilaniando. Quando si rimetterà in forze  bisognerà capire se ci sono i presupposti per un intervento plastico di ricostruzione del muso. Per le sue cure i volontari dell’OIPA lanciano un appello: solo con l’aiuto di tutti Draghetto potrà affrontare tutte le cure necessarie, quelle stesse cure che fino ad ora gli sono mancante.